I parchi delle nostre due Case in Brianza ci ricordano da giorni che la primavera è arrivata, eppure siamo distratti, impegnati a pensare ad altro…Una serie di immagini affollano la mente, notizie, ambulanze, mascherine, disinfettanti e i numeri tristi dei contagiati e dei morti ci angosciano, sono mitigati un poco dai numeri dei guariti…uno spiraglio di luce, un respiro che apre alla speranza in tanto buio appesantito dalla paura.

Forse il punto più buio di riflessione e sofferenza e ce l’ha offerto Papa Francesco quando ci ha detto quella sera “pensavamo di restare sani in un mondo malato…”.

Il silenzio assordante di una Piazza che nella sua storia ha visto migliaia di persone ad ogni evento, non poteva essere più eloquente…fra terra e il Cielo c’era lui, che sotto la pioggia ha solcato la scalinata e poi ha benedetto il mondo in questo tempo difficile tra le campane che suonavano a distesa e il suono di una sirena di un’ambulanza che faceva da controcanto…cielo e terra…

Noi che facciamo parte dei cosiddetti “Servizi essenziali”, viviamo sentimenti contrastanti allo stesso modo tra, appunto, cielo e terra. Le nostre due Case del comasco si occupano di accoglienza ai minori in difficoltà in quattro maxi appartamenti; siamo coadiuvati da Educatori professionali che li accompagnano in questa fase della crescita, complicata da eventi che hanno determinato per varie ragioni il loro allontanamento dalle famiglie.

E’ ormai passato più di un mese da quando hanno chiuso le scuole e la possibilità per alcuni di tornare a casa il fine settimana. Dal 24 febbraio non hanno più messo il naso fuori dalle Comunità, eppure dobbiamo confessare che stanno resistendo a questa segregazione forzata, hanno cantato dalle finestre come tutti gli italiani per sentirsi vicini agli altri coetanei e disegnato cartelloni con il più rassicurante “tutto andrà bene”.

Mantengono comunque i contatti con le loro famiglie, svolgendo i compiti e partecipando a lezioni on line, sfidando la tenuta dei tanti computer (non tutti nuovissimi e veloci per la verità), che hanno occupato le varie sale delle Case.

La vita delle Comunità per minori, soprattutto in questo tempo, non può abbandonarsi alla noia; per questo ci siamo inventati alcune attività che permetteranno ai ragazzi, dai più piccoli ai 18enni, di divertirsi, imparare e contribuire a far nascere cose belle e soddisfacenti.

Qualche esempio? Qualche corsetta per tenersi in forma, caccia al tesoro e altri giochi all’aperto.

Nei nostri parchi ci sono orti, serre e vasi da riempire quindi si semina, si pianta, ma si possono anche allevare dei pulcini.

I ragazzi poi si sono lanciati nelle gare in cucina, alcuni parteciperanno al programma radio per gli adolescenti (Lavori in corso il 6 aprile ore 17,30), che oramai da 14 anni offriamo agli ascoltatori di Radio Mater. Altri ne aspettiamo da altre Comunità italiane.

Inoltre ci sono gli imbianchini, coloro che scrivono pezzi rap o chi sta realizzando dei video brevi e simpatici, tutto per esorcizzare questo tempo che, lo sappiamo,…finirà.

Una parola di elogio per gli Educatori e i loro Coordinatori che si sobbarcano il lavoro più complicato nel lavorare con i minori: mai come in questo tempo possono verificare il loro operare in queste condizioni e la “vocazione” che sta a sostegno di ogni professione d’aiuto; se manca questa, manca la motivazione di ogni giorno che porta ciascuno a sperimentarsi nella relazione con i “piccoli del Vangelo”.

Tornando con la mente a quella sera a piazza san Pietro, mentre il cielo imperlava di lacrime il Crocifisso e Francesco implora il Signore di non lasciarci soli, ricorda a ciascuno di noi che siamo tutti sulla stessa barca. I nostri ragazzi l’hanno capito, dandoci a modo loro una lezione di pazienza e tolleranza che mai ci saremmo aspettati di ricevere. Grazie!

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